Noi, generazione di Promessi Sposi in una Divina Commedia
Mi sono sempre chiesto perchè a scuola si studia Dante e Manzoni.Perchè non se ne studiano altri al posto loro, ad esempio.Perchè proprio loro e le loro opere?
Sono, forse, quelli che hanno venduto di più al tempo?Errato.Cosa ha portato la scuola a scegliere "La divina commedia" e "I promessi sposi"?I loro testi validi e il valore inestimabile del contenuto...si vabbene bla bla bla.Ci sono migliaia di testi validi, che nessun professore può leggere ai ragazzi.Perchè?Perchè non gli è permesso.
Renzo e Lucia, Lucia e Renzo, Virgilio e Beatrice, Beatrice e Virgilio, tutte le generazioni di studenti sono cresciute con questi valori, queste coordinate "nel mezzo del cammin di nostra vita" e queste esclamazioni "questo matrimonio non s'ha da fare".
Beh, mi viene da pensare...ho pensato ed ora faccio pensare con una provocazione.Si basa su cosa hanno in comune i due scrittori.Facile...Dio, quello cristiano, il Signore.Il primo Dante, ne fa un opera intera sull' onnipotenza, la misericordia, la severità e la luminosità chiarificatrice dell' Essere dei cieli.L'altro, Manzoni, si convertì(importantissimo) al cattolicesimo, divenne un chiaro sostenitore della potenza divina, basta leggere "Gli Inni Sacri".Inoltre nei Promessi Sposi l'elemento Provvidenza è al centro dell'intera vicenda.Infatti la morale ultima della storia è la vicenda di due poveri fidanzatini, i quali vedendosi ostacolata la via al matrimonio(il Bene) dai Bravi e l'innominato(il Male) si affidano a Dio e con umiltà e sacrificio sono, infine, ricompensati.E tutti vissero felici e contenti.Anche la Chiesa, che di sicuro l'ha letto, sogna sogni tranquilli non avendolo dovuto censurare