lunedì 15 ottobre 2007

Premio Sandro Ciotti, striscione dell'anno



A Moltalto di Castro, come succede da 3 anni a questa parte si svolge il premio "Sandro Ciotti", evento che vede la premiazione dello "Scudetto degli striscioni".
Erano presenti vari personagggi del calcio giocato ed amministrativo, nonchè i giornalisti sportivi.Tra i vari citiamo Abete (Pres.FIGC), Peruzzi, Piccinini, Petrucci (Pres.CONI),Nela, la Bastianelli e Militello.
Ora però, quello che voglio sottolineare è che il premio è stato vinto da due ragazzi, che io conosco personalmente, della mia provincia e mi fa molto piacere ciò, perchè so cosa vuol dire essere premiati, e, quando il tutto nasce da un simpatico gesto di sfottò e, quindi, di sano divertimento, non c'è che da essere soddisfatti.Lo striscione, esposto in occasione di Empoli-Fiorentina dice: "Ma lo "stadio" ke l'avete preso all'Ikea?"

Per quanto riguarda la manifestazione ho elencato i vari "personaggioni" per chiarire l'importanza della celebrazione, anche se sono contrario a idolatrie e culti di personaggi del genere, soprattutto se spesso presenti su mezzi di informazione di massa, quali tv, radio e giornali.Purtroppo è stato necessario per un motivo tecnico dato che via Internet non è possibile descrivere pienamente un fatto o un evento e rendere appieno la sua importanza soprattutto per chi è stato premiato.
Detto ciò, questi due "geni" della satira sono anche attrezzati di un blog, "Gruppo Mi Giustifico", il quale è già apparso su Striscia la Notizia e su vari giornali per le loro imprese ironiche e goliardiche.
Per vedere le foto dell'evento, andate qui.
Se leggete questo post entro le 20.45 di oggi, lunedì 15, andate a vedere Striscia la Notizia dove mostreranno la premiazione, a dimostrazione che non mi sono inventato niente.

mercoledì 10 ottobre 2007

Riflettere è pericoloso...


Ci sono persone che non sanno riflettere, anzi, non vogliono riflettere.Maggiore colpa.Questi prendono tutto per acquisito, stabilito, necessario e a volte, assoluto.Non penserebbero mai di mettersi lì con la propria testolina a ragionare perchè una cosa è così, perchè accadono certi fatti e non altri.
Per questa loro passività, minorità in cui vivono essi sono ininfluenti, innocui agli occhi di chi li guarda dall'alto, alla dirigenza.
Ma colorom che usano la loro intelligenza per capire, incuriosirsi, non prendere niente per scontato, loro, sì, sono pericolosi, eccome.Finchè fanno il loro dovere, ovvero ciò che viene chiesto loro di fare, tutto bene.Molto bene dato che il loro dovere lo sanno fare egregiamente, proprio per la loro capacità intellettiva.Ma quando escono dagli schemi prefissati e parlano di loro spontanea volontà su tutto ciò che ha un qualche briciolo di serietà, ecco che alla dirigenza questo non va bene, e lo fanno notare dicendo che i capienti intellettivi stanno uscendo dalla strada principale, quella sicura, che porta al successo, perchè quella non si contraddice mai, è la STRADA.Stanno dirigendosi nel bosco buio e selvaggio, che possiede solo dubbi ed incertezze, nonchè avvilimento, stanchezza e svogliatezza nell'addentrarsi in un sentiero così impervio.
Peccato che non abbiano considerato il fatto che nelle più difficile sfide, nei più intricati percorsi si esce irrobustiti e rinvigoriti nel fisico e nell'animo.Mentre rimanendo sulla strada comoda ed illuminata è facile addormentarsi e perdere sensibilità, spunto, iniziativa, poichè tutto è ovvio e prescritto; niente ci può ingannare, perchè ciò che ci è intorno è stato costruito apposta per noi.
Peccato che all'improvviso spunti il lupo cattivo dal bosco oscuro e faccia il suo dovere(come tutti) di lupo.

lunedì 1 ottobre 2007

La politica e i giovani (disorientati)


I giovani sono disorientati, ma non lo sanno.Non hanno punti di riferimento forti, se si esclude Totti, le veline, Corona's e Armani Jeans.Beh, questa è un'altra questione.
In politica, per esempio, sono superficiali, sembra che i partiti siano diventati squadre, da sostenere e tifare per la vittoria.Per questo li capisco; oggi i politici cambiano parte e fazione più di quante volte Vieri abbia cambiato squadra di calcio.Non c'è errore più grande.Così si dà sempre ragione ai "propri" politici e torto agli "avversari".Ma, purtroppo, qui non c'è una partita in atto, ma un modo, un'idea, un pensiero da formulare per agire, vivere tra le persone.E allora è difficile confrontarsi, far sentire i propri punti di vista a chi vuol vincere, a chi sventola la tessera di partito come un abbonamento in curva.
Oggi districarsi in Parlamento è difficile, si perde tempo, è meglio rimanere a navigare nell'ideologia, che almeno quella non tradisce, perchè rimane uguale negli anni, non si leviga o piega al tempo e al potere e alle nuove disposizioni politiche.La mente è la sede dei nostri pensieri, non i palazzi del potere, non i fogli di carta, i tubi catodici o i canali cittadini delle dicerie.
E' necessario riacquistare il senso della responsabilità, la misura delle cose che diciamo; ripartiamo da noi stessi e poi vedremo...