venerdì 22 febbraio 2008

Direttamente dalla sede del pensiero, senza ripensamenti sintattici o di forma


Quando ci sono le feste, le celebrazioni organizzate dal comune, ci sono tutti.Tutti inteso i capi istituzionali del paese.
C'è il sindaco, il parroco, il carabiniere, il presidente della squadra di calcio, il presidente del gruppo parrochiale, del volontariato.Insomma ci sono i rapresentanti, i capi e i diirigenti di tutto ciò che è associazione non libera.Dall'altra pare ci sono la massa e le pecore.Un tutt'uno di ignoranza e cori da stadio.Si, questo è il popolo in queste giornate, di solito domenicali, all'aperto, ma anche al chiuso, un qualsiasi giorno della settimana, chiamati ad assistere alla lezione del politicante di turno sulla Costituzione, sull'importanza dei valori politici e civili.Per loro, insomma, morali.
Magari proprio la mattina ti capita di avere un incontro simile con argomenti simili, tipo impegno politico, temi sociali(brutta descrizione) e noti la differenza, perchè in quest'ultimo ti parlano ragazzi come te, che però vivono sulla loro pelle esperienze di politica diretta e impegno politico, militanza la chiamano, a me non piace il termine e neanche il concetto che c'è dietro, a dire il vero.Comunque sono sinceri, almeno più vicini a te, ascoltatore, piuttosto che i sindaci, i presidenti ed i rappresentanti di un vuoto di contenuto incolmabile, neanche dalle loro giacche, cravatte e divise.

Post in stile Bukowski, appena accennata l'euforia ed i bicchieri di vino, ma comunque ci sono.E' stao bello, penso lo rifarò, perchè scrivere diventa qualcosa di libero da schemi, ragionamenti, è solo un flusso di pensieri diretti, buttati là senza rimugunare, riflettere sì, però e questo è il bello.Riflettere senza rimuginare, senza "pensare".Da consigliare, si!!!!

giovedì 7 febbraio 2008

Ospedali, galere e puttane, in una parola Bukowski


Stavo girando su Internet , pensando a quel genio e carismatico personaggio quale è Charles Bukowski, quando ad un certo punto arrivo sul sito Bukowski di Altervista e trovo quello che fa per me: poesie in stile Bukowski.
In attesa di poter avere tempo per poter leggere qualcosa del poeta e scrittore statunitense, fremo per la geniale idea di scrivere un racconto, una poesia in pieno stile Bukowski, ovvero dopo aver sorseggiato una birra, del vino o, comunque dell'alcool.
Intanto per stuzzicare l'interesse di qualche appassionato di lettura e beat generation, anche se lui non si è mai definito un appartenente, lascio qualche sua frase:

-Ospedali, galere e puttane: sono queste le università della vita. Io ho preso parecchie lauree. Chiamatemi dottore.

-« Quel bar non lo aveva mai visto così pieno

Sulla via per l'inferno c'è sempre un sacco di gente
Ma è comunque una via che si Percorre in solitudine
Si spinse avanti a gomitate
Per prendere la sua vodka liscia »

-Se hai stile hai il tuo metodo che continua mentre tutte le cose vacillano. Mi segui?
Sì.
Non c'è altro. È molto semplice.
E lo stile di vita? Cambia anche questo?
Il mio non cambia un granché. Mi limito a bere cose diverse.

Queste frasi riducono il valore dell scrittore e banalizzano la sua poesia.Sono dell'idea che solo leggere le opere può far conoscere a fondo un artista.Perciò prendete queste frasi solo come spunto per una lettura, si spera, più profonda.
Perchè
Il matrimonio, Dio, i figli, i parenti e il lavoro. Non ti rendi conto che qualsiasi idiota può vivere così e che la maggior parte lo fa?