domenica 18 marzo 2007

Cos'è la destra, cos'è la sinistra?

Per analizzare il tema "destra-sinistra" è necessario partire dal presupposto che i potenti, nella società civile, hanno, come prima necessità ai fini del mantenimento dell'organizzazione statale, quella di definire, classificare, elencare, dividere, individuare e raggruppare in insiemi e sottoinsiemi i cittadini.
Per fare ciò, attualmente, hanno potentissimi mezzi e strumenti che, ovviamente, usano a tali scopi.
Fra questi, uno dei più importanti è sicuramente quello della creazione di una destra e una sinistra; che poi esse si ingarbuglino tra loro questo non è importante, ora.
L'individuo si trova a dover sciegliere(occhio alle ultime 2 parole) se credere in ciò che dice la destra o credere in ciò che dice la sinistra.Seguire uno schema A oppure uno schema B.Ciò si riscontra, in pratica, con il voto elettorale ma, in fondo, è così anche nella vita quotidiana:basta pensare alla insensata domanda"sei di destra o di sinistra?" Essa risuona simile alla domanda"per che squadra tifi, tu?"
Questo dovrebbe far riflettere molto su come, erroneamente, viene intesa l'attività politica di ognuno di noi.Il partito il quale sostieni, per un giorno, un mese ,2 anni o tutta la vita(help!!) è un Dio a tutti gli effetti.
Ciò che dice è sacrosanto, appunto, non ha bisogno di interpretazione, perchè è una verità assoluta e si accetta così com'è perchè l'ha detto il partito.Gli si giustifica tutto, proprio tutto al partito, si ragiona col paraocchi, non si ragiona, come pecore si segue il pastore e ci si ritrova chiusi in un recinto stretto e triste.
La politica moderna è una prigione, un centro di schedatura e archiviamento.Per loro, i politici, questo comportamento non può che giovare, perchè rende tutto molto più semplice, dal momento che miliardi di correnti di pensiero si riducono alle poche uguali al numero dei partiti, a volte anche meno.Molto più facile gestire pensieri che si contano sulle dita, no?

1 alzate di mano:

cohoba ha detto...

Scusa se mi permetto.

Il tuo post ha degli spunti interessanti, ma c'è insito una contraddizione di base.
Tu fai confusione fra partitocentrismo e diarchia destra-sinistra. Da ciò che hai scritto sembrano la stessa cosa, mentre si pongono su due piani differenti.

Il partitocentrismo, è - oggettivamente - una piaga e la conseguenza della degenerazione politica italiana. E' stata la causa primcipale di tangentopoli, che non è altro che il frutto del clientelismo portato alle sue più estreme conseguenze. Si era arrivati ad un punto, in Italia, che se non passavi dal filtro dei partiti, non potevi fare o diventare nulla. Dal bidello al manager di un azienda para-statale da 2000 dipendenti, tutti avevano bisogno di avere il beneplacito del padrino politico della situazione.

Mentre

la diarchia destra-sinistra è fondamentale per ogni sistema democratico funzionante. E' vero, che negli Usa - la potenza mondiale economicamente più forte - questo modello non esiste o cmq è solo apparente, in quanto, democratici e repubblicani sono due faccie della stessa medaglia. Ma a che prezzo? E' una paese in cui il divario tra ricchi e poveri, adattati e disadattati, in-system and out-system è spaventoso. Solo in un sistema in cui ci sia una buona dose di conflitto, interessi contrapposti possono essere degnamente rappresentati e possono trovare sbocco in un pluralismo di idee, valori e progetti politici

saluti

www.cohoba.blogspot.com

complimenti per il blog e scusa l'intrusione.
Se vorrai ricambiarmi con la stessa moneta, non te ne vorrò, anzi.. ;-)

... ti ho lasciato apposta l'indirizzo