giovedì 12 aprile 2007

Chiesa: tra schiavitù e potenza dell'uomo


La chiesa, poco dopo la sua nascita, ha cominciato a diffondere le proprie teorie e regole, che i clericali, chiamano "rivelazioni".Questi dogmi indicano all'uomo i comportamenti da tenere, le leggi morali, i sacrifici da fare ed i peccati da evitare.Tutto ciò viene ricompensato con il regalo più grande che un uomo possa ricevere, quello della vita ultraterrena eterna.
Questi comportamenti si basano su principi onorevolissimi, quali la solidarietà al prossimo, l'amore incondizionato, il perdono.E' da notare, innanzitutto, come le religioni monoteiste abbiamo saputo usare questi precetti puri e genuini per coordinare e sottomettere intere masse di persone, facendo credere loro che l'uomo sia per natura un servo, schiavo del Dio celeste, un umile pastore costantemente sotto il giudizio divino.
La cosa è ancora più buffa se ci si accorge come, contemporaneamente, la chiesa abbia sempre difeso la superiorità dell'uomo sul mondo o la centralità della Terra(abitata da uomini) nell'universo.
La prima difesa fa riferimento alla teoria del finalismo, la quale vede la natura creata da un Dio per sodddisfare i bisogni ed i desideri dell'uomo.Tutto è finalizzato perchè sia utile e giovi all'uomo.Dal '500 in poi si scoprì che non era così.
La seconda difesa, anch'essa sbriciolata con le teorie di Copernico & C., parlava della Terra come del centro del mondo, del luogo principale e più importante perchè nel mezzo, perchè tutto il resto dipendeva da questo pianeta.Purtroppo, però, cari ecclesiastici, si scoprì che era un pianeta, uno fra i tanti milioni e chissà quanti pianeti.Insomma, una parte del tutto, come l'uomo naturalmente.Chi

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