mercoledì 9 maggio 2007

La tecnologia al posto sbagliato


Le telecamere stanno proliferando nelle piazze, nelle vie delle città più grandi, negli stadi e nelle scuole.Si dice che servono per la SICUREZZA.
Nelle scuole, per esempio, hanno iniziato a metterle all'esterno, nella "periferia", ma chissà che non sia un inizio di assedio alla parte interna della struttura.
Intanto ciò che si nota è l'inutilità di certi posizionamenti che incrementano la convinzione della futilità delle telecamere stesse.
Le troviamo negli angoli nascosti degli istituti, dove si pensa avvengano cose "ilegali", ad osservare, registrare, riprendere...
Ma cosa servono queste ultime tre azioni da sole?A niente, perchè non saranno mai la soluzione ai problemi della scuola.
Dicono che chi non a niente da nascondere, non dovrebbe preoccuparsi.Facile dire così.
Purtroppo, però, è ancor più facile far capire a chi la pensa così che COLORO CHE NON SI DEVONO PREOCCUPARE proprio perchè non hanno niente da nascondere, NON DEVONO ESSERE SORVEGLIATI.Ma tuttavia lo sono, dunque, esse stanno lì per riprendere, indiscriminatamente, tutti, sia che Tizio stia salendo le scale, sia che Caio stia picchiando il bidello.
Ogni persona è sempre più sorvegliata in nome della SICUREZZA, quella grossa donna con fianchi larghi e braccia nerbolute, che nasconde dietro la sua possente mole, una ragazzina di nome IPOCRISIA.
Se siamo convinti di affidarci ad un congegno elettronico o ad un mucchio di fili perchè la SICUREZZA sia garantita allora siamo veramente nel buio totale.

Sull'argomento: 1984 di George Orwell
Sorveglianza totale

1 alzate di mano:

Johnny Durelli ha detto...

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