giovedì 19 luglio 2007

La razza in estinzione di Giorgio Gaber



Simpatica opera del mito che è Giorgio Gaber che riguarda la sua generazione destinata a perire sotto i colpi del computer, delle auto lussuose, delle starlette e dei vestiti firmati.Egli procede in una sottile scansione dei nuovi modi di fare e, purtoppo non fare, soprattutto dei giovani, ai quali piace sempre più apparire e sempre meno essere, fino al paradosso di non riuscire neanche a comperare un sacchetto di patate al mercato.La televisione li sta privando dell'inventiva, della genialità, della fantasia, della voglia di fare quello che passa per la testa senza pensarci 2 volte.Vedere ragazzi vestiti uguali, che usano poche parole e se ne servono per esprimersi su tutto, che hanno bisogno di ubriacarsi per trovare il divertimento, è segno dell'estinzione di una razza, proprio di quella di cui si parla qua sotto.


La razza in estinzione(Giorgio Gaber)
Non mi piace la finta allegria,non sopporto neanche le cene in compagnia.E con i giovani sono intransigente di certe mode,canzoni e trasgressioni non me ne frega niente.E sono anche un pò annoiato da chi ci fa la morale ed esalta come sacra la vita coniugale.E poi ci sono i gay che han tutte le ragioni ma io non riesco a tollerare le loro esibizioni.Non mi piace chi è solidale e fa il professionista del sociale,ma chi specula su chi è malato,su disabili,tossici e anziani,è un vero criminale.Ma non vedo più nessuno che s'incazza,tra tutti gli assuefatti della nuova razza,e chi si inventa un bel Partito,per il nostro bene,sembra proprio destinato a diventare un buffone.Ma forse sono io che faccio parte di una razza in estinzione.La mia generazione ha visto le strade,le piazze gremite di gente appassionata,sicura di ridar un senso alla propria vita,ma ormai son tutte cose del secolo scorso,la mia generazione ha perso.Non mi piace la troppa informazione,odio anche i giornali e la televisione,la cultura per le masse è un'idiozia,la fila coi panini davanti ai musei mi fa malinconia.E la tecnologia ci porterà lontano ma non c'è più nessuno che sappia l'italiano,c'è di buono che la scuola si aggiorna con urgenza,e con tutti i nuovi quiz ci garantisce l'ignoranza.Non mi piace nessuna ideologia,non faccio neanche il tifo per la democrazia,di gente che ha da dire ce n'è tanta,la qualità non è richiesta,è il numero che conta.E anche il mio Paese mi piace sempre meno,non credo più all'ingegno del popolo italiano,dove ogni intellettuale fa opinione,ma se lo guardi bene è il solito coglione.Ma forse sono io che faccio parte di una razza in estinzione.La mia generazione ha visto migliaia di ragazzi pronti a tutto,che stavano cercando,magari con un pò di presunzione,di cambiare il mondo.Possiamo raccontarlo ai figli senza alcun rimorso,ma la mia generazione ha perso.Non mi piace il mercato globale che è il paradiso di ogni multinazionale,e un domani state pur tranquilli ci saranno sempre più poveri e più ricchi,ma tutti più imbecilli.E immagino un futuro senza alcun rimedio,una specie di massa senza più individuo.E vedo il nostro Stato che è pavido e impotente,è sempre più allo sfascio e non gliene frega niente.E vedo una Chiesa che incalza più che mai,io vorrei che sprofondasse con tutti i Papi e i Giubilei.Ma questa è un'astrazione,è un'idea di chi appartiene a una razza in estinzione.

Su Gaber:
-Gaber e Jannacci sulla famiglia

2 alzate di mano:

Anonimo ha detto...

Ciao.

Solo i complimenti per il tuo blog, è uno dei pochi che ho letto con enorme interesse.

In qualche modo mi ritrovo in quello che ho letto e ti ringrazio moltissimo per quello che scrivi.

:)

gardenroses ha detto...

Ciao,
ho scoperto questo post per caso..anch'io sono una fan del Signor G..trovo che ogni sua canzone sia meravigliosa e carica di significati storici, morali e culturali..peccato che sono diventata sua fan solo da quando lui non c'è più..mi sarebbe piaciuto andare a vedere qualche suo spettacolo...
"..Perchè per vivere davvero, bisogna spesso andaresene lontano..e ridere di noi come da un'aeroplano.."
G.Gaber "Ipotesi per una Maria"