sabato 29 dicembre 2007

Curiosità dal web


Sono andato, come ogni tanto, su technorati e ho trovato un blog, che mi linkava, molto particolare.
Nel post ci sono una serie di indirizzi e alla fine sotto la scritta fioricet c'è la traduzione in inglese di un pezzo del mio ultimo articolo Dov'è finito Dio a Natale?
Chissà per quale motivo avrà fatto una cosa simile?!?
Ai posteri l'ardua sentenza...
qui l'indirizzo http://is-fioricet-a-narcotic.blogspot.com/2007/12/other-face-of-medal-dov-is-ended-god-to.html

martedì 25 dicembre 2007

Dov'è finito Dio a Natale?


Ecco un altro Natale.Un altro 25 dicembre, è arrivato.Come sempre la gente corre di qua e di là a regalare buste, scatole con dentro oggetti, che serviranno per arricchire l'industria.Eh, sì, proprio lei dà voce e volto al Natale.
Babbo Natale è rosso e bianco come la Coca-cola company ha sempre desiderato, i regali sotto l'albero e prima, nei negozi o nei centri commerciali, ci sono.La tradizionale messa del 24 notte o 25 mattina c'è stata.Sì per quelli che ci vanno 2 volte l'anno, così com se fosse una tradizone e nulla più, ma che se non ci vai è peggio.Tutto è stato scartato di valore e ridotto a rito effimero.
Questa messa di natale non ha più senso, è ipocrita, ma non tutti lo hanno capito, non hanno voluto fare quello sforzo in più per "pensare", come ti dicono di solito a scuola.E' un ritrovo del paese, che va alla messa per abitudine, consuetudine, per fare gli auguri a mezzo paese, quello stesso mezzo paese che ucciderebbe il giorno dopo.
Ma dove è finito Dio in tutto questo?
Forse aveva proprio ragione Nietzsche:

Come? L'uomo è soltanto un errore di Dio? O forse è Dio soltanto un errore dell'uomo?

lunedì 10 dicembre 2007

Strasburgo, visita al parlamento europeo


Domani mattina, partenza ore 6.Direzione: Strasburgo.Quattro giorni con altri 350 ragazzi provenienti da tutta Italia a visitare Strasburgo, il suo Parlamento e tutto il resto.
Non è una cosa da tutti i giorni visitare il Parlamento, se poi ci metti che ci vai per la vittoria di un concorso grazie ad un tema, la gioia è enorme.Chi ci è già stato mi ha detto che è veramente bello.Conoscere nuove persone in un contesto così, stare insieme, sono curioso.Voglio proprio vedere cosa ne può venir fuori e quali conclusioni potrò trarre da un esperienza simile.
Qualche anno fa il Preside della mia scuola promise a me ed ai miei compagni(LE PROMESSE VANNO MANTENUTE)che la nostra classe, siccome era stata due anni a studiare in una ex casa popolare piccola e lontana dalla sede, sarebbe stata portata al Parlamento Europeo di Strasburgo.Bene di quel progetto non se ne fece nulla, senza mai sapere il motivo.Io ci rimasi molto male e ho sempre ribadito la mia sfiducia nei confronti di persone che si comportano così.Per questo sicuramente la soddisfazione è doppia.
Quando scrissi il tema, credendo sin dall'inizio che non sarei mai stato scelto(succede a tutti), mi dissi che avrei scritto veramente quel che pensavo e non mi sarei fermato alle solite frasi fatte tipo "w la pace", ma sarei andato oltre.Così è stato e ne vado fiero.Perciò ragazzi non abbiate paura di scrivere quel che pensate, perchè alla fine merita di più.Si è più orgogliosi di se stessi e si tiene la testa alta.

giovedì 6 dicembre 2007

Capitalismo sopra ogni cosa


E' difficile parlare del concetto di destra e sinistra ai tempi nostri.Tutto è stato portato via col tempo: le ideologie difese a costo della vita, la mentalità politica, il dibattito; tutto risucchiato dentro a cosa? al capitalismo.Un enorme buca che racchiude tutto al suo interno.Ogni frase, idea, pensiero è niente di fronte alla rete superintrecciata del capitalismo tra sistemi economici-politici-finanziari-informatici e quant'altro.
Il capitalismo segna la vittoria, nel bene e nel male, di un progetto esclusivamente di destra.L'iniziativa privata, la forza della borghesia, i capitali si racchiudono nel pensiero di "destra".Anche la vita di tutti giorni è dominata da usi e comportamenti diffusi da una mentalità borghese.L'egoismo, l'apparenza, il lusso, il bisogno del superfluo sono tratti che contraddistinguono la mentalità moderna del cosiddetto "occidente".
Detto questo la sinistra storica è stata via via schiacciata e resa inerme di fronte al colosso del Capitale.Già la fallita previsione di Marx di una rivoluzione imminente del proletariato che avrebbe preso il potere ha rivelato e continua a rivelare l'aspetto impotente di un pensiero che nel nostro mondo "progredito" non ha attecchito e piantato le sue radici più profonde.
Per non stare qui a stilare un trattato politico-filosofico al quale servirebbero moooolte più righe, concludo affermando che chiunque non si riconosca in questo modo di vivere di mera apparenza e perbenismo, chi vorrebbe un mondo non governato da leggi economiche, ma dall'umanità vera e propria, può ben credere che anche il capitalismo, come ogni forma di organizzazione umana, andrà ad estinguersi(rif. a Popper e la falsificabilità delle teorie scientifiche), perciò non c'è modo più bello e soddisfacente di andare in un'altra direzione, magari ostinata e contraria come direbbe De Andrè e vedere gli altri inciampare e crollare in quella che veniva definita la via più sicura e appagante.

venerdì 30 novembre 2007

Rapporto adulti-ragazzi, Don Ciotti e la scuola Balducci


Troppo spesso gli adulti vedono negli adolescenti tutte le qualità negative che una persona può avere.Essi sono delinquenti per i poliziotti, svogliati per i professori, maleducati per i genitori, immorali per i preti, bulli e drogati per la tv.
Tutti sono pronti a dare consigli, dritte, ammonimenti, rimproveri ai ragazzi perchè loro non rispondono o, se lo fanno vengono subito zittiti così "Eh, hai tanto da imparare tu dalla vita" oppure "Ne hai ancora da passare di anni, tu, per rimproverare qualcosa a me".
Ovviamente queste due affermazioni, nella maggior parte dei casi, sono implicite nei discorsi degli adulti, ma sempre captabili.
Cosa credono di aver raggiunto queste persone, nel corso degli anni?Solo sicurezza, esperienza, virtù e saggezza?O forse il passare degli anni ha fatto scordar loro di essere stati bambini e con questo tutto ciò che un bambino porta di positivo con sè: sincerità, generosità, stupore, amore, gioia, divertimento, ingenuità?
Con ciò non voglio dire che tutti gli adulti abbiano questa mentalità, anche se è diffusa l'idea, priva di ogni fondamento, che gli adolescenti di oggi siano nel pieno di una crisi di valori, spaesati e senza punti di riferimento.
Tra gli uomini ci sono anche coloro che credono nei giovani e nelle loro infinite potenzialità e non solo teoricamente, ma anche nella pratica.
Uno di questi è Don Ciotti, stimatissima persona che da quando aveva 17 anni dedica la sua vita al'aiuto degli "ultimi", dei più deboli e indifesi.Si impegna in tutta Italia, stando a contatto con la gente e, specialmente con i giovani, incontrandoli nelle scuole e dialogando con loro su temi come la mafia e la droga.Un suo incontro con i ragazzi della scuola Ernesto Balducci di Pontassieve in provincia di Firenze, avvenuto martedì 27 Novembre, dimostra come è possibile coinvolgere i ragazzi ad emozionarsi e riflettere su qualcosa che va oltre l'ultimo gol di Mutu o la canzone inedita di Tiziano Ferro.Qualcosa come la mafia.
Questo sta a significare come i ragazzi siano sensibili e coivolti, oltre che dall'argomento, dalla persona che hanno davanti e che sta comunicando la sua esperienza.Una persona, Ciotti, che diversamente alla moltitudine, scavalca le etichette ed i luoghi comuni per esprimere e condividere attraverso la sua voce, i suoi occhi ed i suoi gesti la volontà di lavorare, mettersi in gioco e partecipare assieme ad un unico progetto di umanità.
Ricordando le sue parole e non solo:
"Prima di tutto dobbiamo essere credibili e non credenti"

Un altro esempio delle capacità e della voglia di fare dei ragazzi è rappresentato dalla piccola realtà della scuola Balducci, la stessa che ha incontrato Ciotti, la quale sta sviluppando un grande progetto di coinvolgimento strudentesco per far rinascere nei ragazzi uno spirito di partecipazione alla vita della scuola, che nel corso degli anni si stava via via affievolendo.
Tra le iniziative l'apertura di un blog istitutobalducci dove è possibile scrivere e commentare, aggiornarsi sulle vicende della scuola e proporre, proporre, proporre.

giovedì 15 novembre 2007

Con calma, rifacendosi da una 2° parte

Nell'ultimo intervento avevo analizzato con più accuratezza le responsabilità del sistema informatico in merito alla vicenda dell'uccisione di Sandri.Mentre avevo trascurato il dopo, ovvero la decisione del governo di giocare tutte le partite tranne Inter-Lazio, i casini di Bergamo e di Roma.
Ecco parliamo di questo.
Il governo decide all'ultimo di non far giocare Inter-Lazio, ma le altre si.Al che io istintivamente reagisco stizzito, ripensando alla morte dell'ispettore di polizia Raciti.Chiaramente questa reazione è avvenuta anche nella mente di altre persone che, purtroppo, diversamente da me, hanno sfogato la loro ira e violenza sugli oggetti e sulle forze dell'ordine, che quel giorno di ordine ne hanno fatto poco, prendendo la vicenda di Arezzo come pretesto.
Che questi ultrà che hanno demolito Roma e il resto siano dei delinquenti, imbecilli, deficienti e chi più ne ha più ne metta, è appurato.Ma non dobbiamo, come dopo ogni evento di cronaca nera, fermarci lì a ripetere all'infinito questi aggettivi accostati alle parole ultrà, tifo organizzato, trasferte ecc...Vanno puniti, devono prendersi le pene che si meritano, perchè sulla carta, almeno lì sono sicuro, l'Italia è fondata su una legislazione che prevede pene più o meno severe a seconda di quanto gravi siano le colpe.Perciò o iniziamo a far funzionare questo organo oppure smettiamo di criminalizzare soltanto con le parole e mai con i fatti.
Qui sopra è stato analizzato il potere giudiziario in generale, senza scendere nel particolare della questura di Arezzo, la quale non si è comportata poi così tanto dignitosamente.
Ma lasciamo stare.Magari in una 3° o 4° parte se ne parlerà.Sperando che, nel frattempo i telegiornali non accumulino sul mio groppone altri argomenti.

mercoledì 14 novembre 2007

Con calma, rifacendosi da una 1° parte

Con tutte le esplosioni di fatti, disgrazie, assassini, violenze che stanno avvenendo poco più in là del nostro cervello, lì nella scatoletta della televiosione, ce ne sarebbero di argomenti su cui discutere.Perciò penso che ne affronterò uno per volta e siccome tre giorni fa è stato ucciso un ragazzo per mano di un poliziotto, parlerò di questo e dei fatti successivi, che narrano di qualche centinaio di deficenti(è poco, pochissimo) che hanno distrutto vetrate, caserme, locali e quant'altro in nome della giustizia.Quale?
Innanzitutto questi due eventi vanno separati, non tanto, però vanno separati, come due fratelli litigiosi che, comunque, prima o poi torneranno "a darsele" come se fossero attratti l'un l'altro da una calamita.
La morte di Gabriele Sandri fa riflettere per tante cose.
Una è l'ennesima prova dell'enorme potere dell'informazione, malgestito e abusato, come spesso abbiamo visto in passato, vedi Cogne.L'episodio è avvenuto alle 9 del mattino, si è saputo a mezzogiorno.Si è saputo, però, non la verità, bensì un monte di interpretazioni diverse a testimoniare che in fondo a quell'ora(12.00) la morte del ragazzo non aveva ancora guadagnato importanza per i giornalisti e lo Stato.
Si, perchè poi si noterà(io l'ho notato perchè ho seguito l'andamento della vicenda, praticamente, dalle 13 alle 22 di sera) come, dopo un certo punto, tutti cambiano atteggiamento, improvvisamente l'uccisione di Gabriele si fa importante, arriva in primo piano ed ecco che partono servizi sulla sua vita da dj, sul tifo per la Lazio.Non c'è niente di male ad un'informazione così, peccato che ciò non sia avvenuto appena saputo del fatto, bensì dopo che ogni istituzione, ogni organo di competenza(questura, Coni...) avesse visto che, quella gente a Bergamo, a Milano e più tardi a Roma faceva sul serio e prendeva in considerazione ciò che era stato oscurato: la morte di un ragazzo di 28 anni che andava allo stadio.Ecco spiegata l'ipocrisia del sistema informatico in casi come questi.
Ma facciamo ordine.
Torniamo al periodo prima delle partite.Cosa si decide di fare?C'è da decidere se sospendere solo Inter-Lazio oppure tutte le partite, perchè non si può fare altro, dato che era già stata collegata la vicenda con lo sport e soprattutto con il tifo organizzato, sbagliando.
La decisione è sospendere solo Inter-Lazio e da qui tutti sapete come è andata a finire.

Se fossero state sospese tutte(nessuna era ormai improponibile a quell'ora) penso che sarebbe andata diversamente, forse come andò con l'uccisione di Raciti:una triste e riflessiva giornata senza sport.

venerdì 9 novembre 2007

A volte ritornano...


Era tanto che non scrivevo qui, sul blog.Ho lasciato da parte il blog per tutto questo tempo, ci sono entrato, sì, ma non ho mai scritto.
Questa interruzione rispecchia pienamente il momento.Sono troppo impegnato in altri progetti che non ho neanche il tempo di accendere il computer.Un tempo si sarebbe detto "di scrivere una lettera".
Adesso, paradossalmente, uno strumento innaturale e privo di sentimento o spirito di qualsiasi genere come il computer, può diventare uno spazio di riflessione, che, se manca, è il segnale che qualcosa non va.Che strano, eppure per me è così, ma non lo posso spiegare, anche perchè non capireste mai fino in fondo.
Non sono solo gli impegni ad aver lasciato intatto questo blog.E' un periodo confuso, dove niente è più certo, non ci sono punti di riferimento, si traballa e si perde l'equilibrio facilmente.Con una similitudine come questa per rendere l'idea:sei solo in un bosco e vai dritto per la strada, poi ad un certo punto ti fermi e svolti bruscamente per raggiungere il sentiero di lato, quello meno praticato.Ora vai dritto per questa strada, fino a che essa non si congiunge, si mischia, si mescola nell'altra.
Adesso ti sei perso in un mare di contraddizioni.

lunedì 15 ottobre 2007

Premio Sandro Ciotti, striscione dell'anno



A Moltalto di Castro, come succede da 3 anni a questa parte si svolge il premio "Sandro Ciotti", evento che vede la premiazione dello "Scudetto degli striscioni".
Erano presenti vari personagggi del calcio giocato ed amministrativo, nonchè i giornalisti sportivi.Tra i vari citiamo Abete (Pres.FIGC), Peruzzi, Piccinini, Petrucci (Pres.CONI),Nela, la Bastianelli e Militello.
Ora però, quello che voglio sottolineare è che il premio è stato vinto da due ragazzi, che io conosco personalmente, della mia provincia e mi fa molto piacere ciò, perchè so cosa vuol dire essere premiati, e, quando il tutto nasce da un simpatico gesto di sfottò e, quindi, di sano divertimento, non c'è che da essere soddisfatti.Lo striscione, esposto in occasione di Empoli-Fiorentina dice: "Ma lo "stadio" ke l'avete preso all'Ikea?"

Per quanto riguarda la manifestazione ho elencato i vari "personaggioni" per chiarire l'importanza della celebrazione, anche se sono contrario a idolatrie e culti di personaggi del genere, soprattutto se spesso presenti su mezzi di informazione di massa, quali tv, radio e giornali.Purtroppo è stato necessario per un motivo tecnico dato che via Internet non è possibile descrivere pienamente un fatto o un evento e rendere appieno la sua importanza soprattutto per chi è stato premiato.
Detto ciò, questi due "geni" della satira sono anche attrezzati di un blog, "Gruppo Mi Giustifico", il quale è già apparso su Striscia la Notizia e su vari giornali per le loro imprese ironiche e goliardiche.
Per vedere le foto dell'evento, andate qui.
Se leggete questo post entro le 20.45 di oggi, lunedì 15, andate a vedere Striscia la Notizia dove mostreranno la premiazione, a dimostrazione che non mi sono inventato niente.

mercoledì 10 ottobre 2007

Riflettere è pericoloso...


Ci sono persone che non sanno riflettere, anzi, non vogliono riflettere.Maggiore colpa.Questi prendono tutto per acquisito, stabilito, necessario e a volte, assoluto.Non penserebbero mai di mettersi lì con la propria testolina a ragionare perchè una cosa è così, perchè accadono certi fatti e non altri.
Per questa loro passività, minorità in cui vivono essi sono ininfluenti, innocui agli occhi di chi li guarda dall'alto, alla dirigenza.
Ma colorom che usano la loro intelligenza per capire, incuriosirsi, non prendere niente per scontato, loro, sì, sono pericolosi, eccome.Finchè fanno il loro dovere, ovvero ciò che viene chiesto loro di fare, tutto bene.Molto bene dato che il loro dovere lo sanno fare egregiamente, proprio per la loro capacità intellettiva.Ma quando escono dagli schemi prefissati e parlano di loro spontanea volontà su tutto ciò che ha un qualche briciolo di serietà, ecco che alla dirigenza questo non va bene, e lo fanno notare dicendo che i capienti intellettivi stanno uscendo dalla strada principale, quella sicura, che porta al successo, perchè quella non si contraddice mai, è la STRADA.Stanno dirigendosi nel bosco buio e selvaggio, che possiede solo dubbi ed incertezze, nonchè avvilimento, stanchezza e svogliatezza nell'addentrarsi in un sentiero così impervio.
Peccato che non abbiano considerato il fatto che nelle più difficile sfide, nei più intricati percorsi si esce irrobustiti e rinvigoriti nel fisico e nell'animo.Mentre rimanendo sulla strada comoda ed illuminata è facile addormentarsi e perdere sensibilità, spunto, iniziativa, poichè tutto è ovvio e prescritto; niente ci può ingannare, perchè ciò che ci è intorno è stato costruito apposta per noi.
Peccato che all'improvviso spunti il lupo cattivo dal bosco oscuro e faccia il suo dovere(come tutti) di lupo.

lunedì 1 ottobre 2007

La politica e i giovani (disorientati)


I giovani sono disorientati, ma non lo sanno.Non hanno punti di riferimento forti, se si esclude Totti, le veline, Corona's e Armani Jeans.Beh, questa è un'altra questione.
In politica, per esempio, sono superficiali, sembra che i partiti siano diventati squadre, da sostenere e tifare per la vittoria.Per questo li capisco; oggi i politici cambiano parte e fazione più di quante volte Vieri abbia cambiato squadra di calcio.Non c'è errore più grande.Così si dà sempre ragione ai "propri" politici e torto agli "avversari".Ma, purtroppo, qui non c'è una partita in atto, ma un modo, un'idea, un pensiero da formulare per agire, vivere tra le persone.E allora è difficile confrontarsi, far sentire i propri punti di vista a chi vuol vincere, a chi sventola la tessera di partito come un abbonamento in curva.
Oggi districarsi in Parlamento è difficile, si perde tempo, è meglio rimanere a navigare nell'ideologia, che almeno quella non tradisce, perchè rimane uguale negli anni, non si leviga o piega al tempo e al potere e alle nuove disposizioni politiche.La mente è la sede dei nostri pensieri, non i palazzi del potere, non i fogli di carta, i tubi catodici o i canali cittadini delle dicerie.
E' necessario riacquistare il senso della responsabilità, la misura delle cose che diciamo; ripartiamo da noi stessi e poi vedremo...

giovedì 27 settembre 2007

Noi, generazione di Promessi Sposi in una Divina Commedia


Mi sono sempre chiesto perchè a scuola si studia Dante e Manzoni.Perchè non se ne studiano altri al posto loro, ad esempio.Perchè proprio loro e le loro opere?
Sono, forse, quelli che hanno venduto di più al tempo?Errato.Cosa ha portato la scuola a scegliere "La divina commedia" e "I promessi sposi"?I loro testi validi e il valore inestimabile del contenuto...si vabbene bla bla bla.Ci sono migliaia di testi validi, che nessun professore può leggere ai ragazzi.Perchè?Perchè non gli è permesso.
Renzo e Lucia, Lucia e Renzo, Virgilio e Beatrice, Beatrice e Virgilio, tutte le generazioni di studenti sono cresciute con questi valori, queste coordinate "nel mezzo del cammin di nostra vita" e queste esclamazioni "questo matrimonio non s'ha da fare".
Beh, mi viene da pensare...ho pensato ed ora faccio pensare con una provocazione.Si basa su cosa hanno in comune i due scrittori.Facile...Dio, quello cristiano, il Signore.Il primo Dante, ne fa un opera intera sull' onnipotenza, la misericordia, la severità e la luminosità chiarificatrice dell' Essere dei cieli.L'altro, Manzoni, si convertì(importantissimo) al cattolicesimo, divenne un chiaro sostenitore della potenza divina, basta leggere "Gli Inni Sacri".Inoltre nei Promessi Sposi l'elemento Provvidenza è al centro dell'intera vicenda.Infatti la morale ultima della storia è la vicenda di due poveri fidanzatini, i quali vedendosi ostacolata la via al matrimonio(il Bene) dai Bravi e l'innominato(il Male) si affidano a Dio e con umiltà e sacrificio sono, infine, ricompensati.E tutti vissero felici e contenti.Anche la Chiesa, che di sicuro l'ha letto, sogna sogni tranquilli non avendolo dovuto censurare